*Intervista del 10 novembre 2018
In occasione della prima intervista de “Il Calcio Nordico” ho avuto il piacere di poter discutere con il difensore della Nazionale Islandese e del Cska Mosca, Hörður Björgvin Magnússon. Legato fortemente all’Italia e al Calcio Italiano, ecco i punti fondamentali della nostra conversazione.
ICN: Sei partito giovanissimo dall’Islanda, per raggiungere un Paese totalmente diverso come l’Italia ed un grande club come la Juventus. Cosa hai imparato dai campioni Juventini e dal Calcio Italiano? Quali sono le principali differenze rispetto alle tue esperienze in Inghilterra e Russia?
HBM: Ho ricevuto molti consigli dai calciatori più esperti ed è stato quasi uno shock arrivare in Italia ed allenarsi con giocatori di classe mondiale come Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero, Giorgio Chiellini ed altri. Impari la pazienza e il livello di tattica è incredibile. In Inghilterra il gioco è più fisico, in Russia è un mix di gioco fisico e tattico, quindi si addice perfettamente a me!
ICN: All’inizio della tua carriera giocavi come centrocampista offensivo. Il tuo arrivo alla Juventus ha cambiato tutto, compresa la tua posizione in campo. Sette anni dopo, ritieni che sia stata la decisione giusta spostarti in difesa o avresti voluto continuare come centrocampista offensivo?
HBM: Si, penso che il ruolo difensivo fosse la scelta giusta. Ero un centrocampista piuttosto potente e segnavo qualche gol ma considerando la mia altezza e la mia fisicità, difensore era il miglior ruolo per me. Però mi manca giocare da centrocampista !
ICN: Forse non sono tanti ma i tuoi gol sono spesso decisivi. I più belli li hai segnati su punizione ma il più importante è sicuramente quello contro la Croazia. Cosa hai provato a segnare il gol decisivo in una partita così importante proprio davanti ai tuoi connazionali?
HBM: La sensazione è stata indescrivibile ed anche importante per noi. Chiunque sogna di segnare per la propria nazione negli ultimi minuti di un match contro una delle migliori squadre al mondo.
ICN: Tu e i tuoi compagni di squadra, siete considerati delle vere e proprie leggende in Islanda. Grazie alle vostre imprese, state facendo sognare migliaia di ragazzini e state contribuendo alla definitiva crescita di questo movimento calcistico. Com’è cambiata la tua vita in Islanda dopo Euro 2016 e Russia 2018? Qual è la differenza rispetto a quando hai esordito in nazionale nel 2014?
HBM: Questa è davvero una bella domanda. Nel 2014 stavo solo cercando di migliorare giocando per Spezia e Cesena. Fino a quel momento avevo giocato solo per l’U21 islandese e non potevo prevedere che 4 anni dopo avrei giocato l’Europeo e la Coppa del Mondo. In molti modi la mia vita è cambiata in meglio e mi ha apportato molta più esperienza come giocatore.
ICN: Rispetto all’età media della Nazionale Islandese, tu sei molto giovane e potresti diventare il punto di riferimento difensivo della squadra. Hai mai pensato all’idea di poter diventare Capitano? Cosa rappresenterebbe per te e quanto sarebbe dura ricevere l’eredità di Gunnarsson?
HBM: Sono stato Capitano per le nazionali giovanili e mi è piaciuto. Aron è comunque un fantastico Capitano e non lo scambierei con nessun altro. Ma in futuro è un ruolo che mi piacerebbe.
ICN: Questa è una domanda personale ma ogni amante del Calcio vuole sentire la risposta! Quando guardiamo le partite dell’Islanda vediamo sempre la concentrazione nei tuoi occhi durante l’inno nazionale, ma cosa hai provato durante l’esecuzione dell’inno nella partita contro l’Argentina? Partita che rappresentava il tuo esordio in un Mondiale ma anche quello della tua Islanda.
HBM: Quella sensazione è stata grandiosa e chiunque adora quel momento. Fu una sensazione speciale anche la prima volta che sentìi l’inno della Champions League contro la Roma. È sempre così travolgente!
Questa prima intervista si conclude qui, vorrei ringraziare ovviamente Hörður Magnússon, per la cortesia e la disponibilità ma anche Andrea Corsini per avermi aiutato a rendere questo scambio possibile!
Versione Originale
ICN: “You left Iceland when you were very young to go to a totally different country as Italy and join Juventus, a very important Football club. What did you learnt from the Juventus top players and more in general from Italian Football? What are the main differences between your experience in England and Russia and the Italian experience?”
HBM: “I got alot of advice from the more experienced and it was quite the shock to come to Italy and train with world class players such as Gianluigi Buffon, Alessandro Del Piero, Giorgio Chiellini and more. You learn patience and the levels of the tactical game is unbelievable. It’s more physical in England and in Russia it’s a bit of a blend of physical and tactical league so that fits me perfectly!”
ICN: “At the beginning of your career, you played as offensive midfielder. Your arrival to Juventus changed everything, including your position on the pitch. Seven years later, do you think that playing in a defensive role was the right decision to make or you rather regret your role as offensive midfielder?”
HBM: “Yes, I think the defensive role was the right choice. I was a pretty powerful midfielder and scored a handful of goals but because of my height and physicality it was the best role for me. But I miss playing as a midfielder!”
ICN: “You may not score very often but when you do, your goals are definitely memorable. The most beautiful ones are free kicks but the most important was your goal against Croatia. How did you feel to score the winning goal during an important match like that, in front of your compatriots?”
HBM: “The feeling was undescribeable and also important for us. Everyone dreams of scoring for their nation in the dying minutes of a match against one of the best teams in the world.”
ICN: “You and your teammates are considered legend in Iceland. With your achievements, you inspire thousands of children and young people, and contributed to the rapid growth of the Icelandic Football. How has your life changed in Iceland after Euro 2016 and the World Cup 2018? What is the difference if you compare your life today with your past back in 2014?”
HBM: “This is actually a great question. In 2014 I was just trying to improve and playing for Spezia and Cesena. At that point I was just playing for U21 Iceland and I could not have predicted that four years later I would have played at the Euros and World Cup. In many ways my life has changed to the better and a more experienced player.”
ICN: “In comparison with the average age of the Iceland National Team players, you are very young and you could become the most important defensive reference for the team. Have you ever thought of becoming the Captain? What would that mean to you and how much hard would be receiving Gunnarsson legacy?”
HBM: “I have been captain for the the younger national teams and enjoyed it. Aron is though a fantastic captain and wouldn’t trade him out for anyone. But in the future it’s a role I would fancy.”
ICN: “This is a personal question but every football lover would like to know the answer! When we watch Iceland’s football matches, we see the concentration in your eyes during the National Anthem. How did you actually feel during the anthem when you played against Argentina? This match was the first one in a World Cup for you and your country.”
HBM: “That feeling was amazing and everyone cherish that moment. It’s a special feeling also when I heard the Champions League anthem against Roma. It’s always quite overwhelming!”
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